L’avventura dell’educare
14/05/12 • Incontri pubblici
Chi è l’altro per me? È questa la provocazione che abbiamo voluto raccogliere incontrando Mariella Carlotti.
Nell’esperienza educativa c’è un equivoco che è bene contestare e vincere da subito, pena l’impossibilità di incontrare davvero l’altro: l’adulto non è colui che non ha nulla da imparare, il suo compito non è quello di dire al giovane che cosa è meglio fare o non fare.
Questa posizione debolissima, inconsistente, molto diffusa nell’esperienza scolastica, si scontra con la vera dinamica dell'esperienza educativa: l'altro è irriducibile al mio progetto, a qualsiasi tentativo di manipolazione.
Anche nel rapporto tra adulto e giovane, tra insegnante e alunno, o si comprende che l’altro è la possibilità per la propria realizzazione, è occasione per la propria crescita, oppure diviene un problema da risolvere, un continuo fastidio.