Lo sballo è aprirsi alla realtà - in occasione del 400esimo anniversario del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei

14/05/09 •  Incontri pubblici
Lo sballo è aprirsi alla realtà - in occasione del 400esimo anniversario del Sidereus Nuncius di Galileo GalileiFoto scaricata da unsplash.com

La realizzazione di quest’opera non ha voluto essere soltanto una mostra di carattere scientifico. È soprattutto la descrizione di un percorso umano e culturale che alcuni alunni hanno deciso di iniziare col prof. di Fisica, Agostino Fiorello, che aveva lanciato una sfida circa l’esperienza che gli alunni fanno del divertimento, godimento e dello sballo.

Nella classe IV^ del Liceo Scientifico Tecnologico si affronta l’Ottica e, nella concomitanza del quattrocentesimo anniversario delle prime osservazioni astronomiche di Galileo, quale migliore coronamento avrebbe potuto avere questo studio se non quello della lettura del Sidereus Nuncius? Oltre a questa attività, gli alunni hanno partecipato agli incontri scientifici organizzati dalla associazione Euresis e soprattutto all’incontro col dott. Benvenuti (Agenzia Spaziale Italiana) e il prof. Shea (ordinario della cattedra galileiana di Padova).

Questi incontri sono stati per i ragazzi l’inizio della rivisitazione circa l’idea che avevamo del godimento e dello sballo: essi pensavano che lo sballo consistesse nel dimenticare le cose, mentre qui abbiamo compreso che lo sballo è trattenere la bellezza. Ma hanno compreso che le cose sono più di ciò che appare. L’esperienza che ha loro aperto gli occhi è stata quando, con il prof. Gibellato, hanno visitato il Duomo di Milano, visita organizzata dall’Associazione Fronte del porto. Anche in questa occasione sono stati invitati a riflettere sulla differenza tra vedere e guardare. Allora è parso evidente che Galileo, pur se lontano alcuni secoli, spingeva verso questa esperienza più piena quando, osservando il cielo col cannocchiale, afferma che “provai un incredibile godimento dell’animo”.

Dovevano solo cedere a questa bellezza. L’avere accettato questa sfida li ha sicuramente arricchiti e la messa a disposizione di questo lavoro anche per altre scuole vuole essere un contributo alla rottura di quel muro di ottusità che impedisce di aprirsi alla realtà. Grazie ai ragazzi della 4^U a.s. 2008-2009.

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